Nel mio lungo intervento in aula della settimana scorsa, durante la discussione in Consiglio Regionale sulla riforma della legge sanitaria regionale lombarda, ho riportato alcune questioni importanti legate alla sanità del territorio mantovano, oltre alle varie storture che in questi anni ne hanno pregiudicato l’efficienza.
Vista la presenza dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Moratti, ho sottolineato soprattutto la necessità di dare risposta a un documento firmato da tutti i consiglieri, sindacati e sindaci mantovani e indirizzato all’assessore, che contiene proposte importanti per rilanciare la sanità mantovana, tra le quali:
la richiesta di sei Distretti per il territorio mantovano
una ASST e un Distretto per l’Oglio Po, una ATS per Mantova
l’aumento di posti letto nell’ospedale Carlo Poma
più sanità territoriale, con Case della Comunità diffuse e Ospedali di Comunità
Insomma, un documento che meriterebbe una risposta, perché nasce da un lavoro condiviso e sentito da tutto il territorio.
Abbiamo tanto sentito parlare di potenziare la sanità pubblica regionale e territoriale, ma nel 2019 Regione Lombardia discuteva di sopprimere i consultori. Poi è arrivato il Covid e ci si è resi conto che in realtà bisognava dare più servizi sul territorio, non diminuirli.
