La (non)riforma della sanità Moratti-Fontana serve solo al centrodestra.
E’ in corso la discussione in Consiglio Regionale, per la proposta di legge sulla riforma della sanità lombarda.
Quella che sarebbe più corretto chiamare (non) riforma.
I suoi effetti infatti saranno permettere al centrodestra di mettere le mani sulle risorse del PNRR ottenute dal governo Conte II, per i cittadini italiani, e rivendersele come un proprio merito in Lombardia. Nonostante l’inadeguata gestione della crisi pandemica, inoltre permetterà al centrodestra di continuare a commettere gli stessi errori, le stesse storture imposte dalle precedenti riforme Formigoni e Maroni.
Come MoVimento 5 Stelle Lombardia abbiamo depositato 5000 proposte di modifica, e parleremo per 250 ore, sfruttando ogni minuto che ci sarà concesso, per chiedere al centrodestra di ascoltarci.
Un lavoro immenso. Svolto dal nostro gruppo politico che in questi mesi ha redatto, senza sosta, migliaia di proposte raccolte sul territorio e nelle commissioni.
Questo lavoro rappresenta la voce di tutti quei cittadini che stanno chiedendo al centrodestra Lombardo di ascoltarli e non ripetere, ancora una volta, gli stessi errori già fatti in passato.
Porteremo avanti le nostre proposte per un sistema sanitario regionale basato sui bisogni dei cittadini e non sul profitto economico: Rapporto pubblico-privato basato sulle esigenze dei cittadini e non sugli interessi dei privati;
Riduzione delle liste d’attesa grazie all’Agenda Unica;
Meno poltrone, più medici e nomine dei dirigenti con concorsi pubblici;
Più Sanità territoriale, con Case della Comunità diffuse e Ospedali di Comunità;
Ottimizzazione delle funzioni amministrative per rafforzare la sanità pubblica;
Telemedicina e assistenza domiciliare come strumenti di prevenzione e cura, valorizzando l’infermiere di comunità;
Più controlli per una Sanità di qualità;
Formazione specialistica dei medici di base direttamente sui territori.
Oltre a queste vi sono anche le mie proposte, che provengono in parte da un documento condiviso da sindacati, sindaci e consiglieri regionali del territorio mantovano.
Proposte già sottoposte all’attenzione dell’assessore Moratti e su cui, mi auguro, si possa trovare una convergenza poichè non lo chiedo solo io, ma un intero territorio.
Le proposte sono:
la richiesta di sei Distretti per il territorio mantovano; una Asst e un distretto per l’Oglio Po, una Ats per Mantova; istituzione di momenti di confronto periodici, stabiliti dalla legge, tra Asst e i comitati di cittadini nati a salvaguardia dei presidi ospedalieri.
Confronti che avranno come tema centrale la programmazione delle attività socio-sanitarie.
