🔴Gestione Covid negli ospedali mantovani va chiarita. Gallera va contro Stradoni?

Venerdì mattina, 13 novembre scorso, la Commissione regionale Sanità ha audito l’Assessore al Welfare Giulio Gallera sull’emergenza Covid in Lombardia. È stata l’occasione anche per un focus sulla gestione della pandemia nel mantovano.

Gli ospedali che trattano solo covid in ATS Valpadana attualmente sono sette; l’Assessore ha confermato che i tre presidi ospedalieri pubblici locali: Poma, Asola e Pieve di Coriano, sono di fatto esclusivamente operativi per pazienti con il virus. Questa gestione e organizzazione delle strutture è singolare, tanto che sembra non avere eguali in molte altre province.

Solo a Mantova tutto il comparto sanitario pubblico è stato adibito a presidio Covid, una scelta così specifica da meritare una riflessione approfondita e dei chiarimenti, come ho tenuto a sottolineare nel corso dell’audizione.
L’Assessore alle mie sollecitazioni, ha spiegato che si sta aprendo un’interlocuzione anche con i privati per gestire i casi covid.

L’impostazione suggerita da Gallera sembrerebbe però cozzare con quella esposta dal direttore generale del’ASST di Mantova che, come ci ha spiegato nei giorni scorsi, avrebbe chiuso un accordo con i privati della sanità per fare esattamente l’opposto e cioè per far gestire loro esclusivamente le prestazioni urgenti non covid.

Non si spiega quindi come i due punti di vista possano trovare una mediazione.
Forse a Mantova sarebbe stato meglio, anche per sostenere il grande sforzo della sanità pubblica, impostare un sistema di gestione misto pubblico e privato. La contraddizione tra quanto sostenuto dall’assesore in una audizione pubblica e l’orientamento dell’ASST Mantova desta preoccupazione e va senza dubbio monitorata e approfondita.

Link all’articolo di MantovaUno

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